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Il “vecchietto con la bicicletta” che viveva sotto il vulcano

Orazio Di Grazia (Pagina Facebook "La bici sotto il vulcano")

Orazio Di Grazia (Foto pagina Fb “La bici sotto il vulcano”)

di Mariella Caruso

Per me, e per i tutti i catanesi, era il “vecchietto con la bicicletta”. Vederlo inerpicarsi spingendo, sovente a mano, la sua bici carica di cassette di legno nelle strade in salita che da Catania portano nei paesini etnei era straniante. Il mio primo ricordo del “vecchietto con la bicicletta” è della mia infanzia: andava su per via Leucatia, piegato di fianco alla sua bici appesantita dal carico di cassette tenute insieme da corde, le mani sul manubrio, l’espressione affaticata, il berretto in testa e gli stivali ai piedi. Ho fantasticato a lungo su di lui. Lo immaginavo un po’ folle, avevo un’età in cui non conoscevo il significato della parola idealismo. Crescendo, col passare del tempo, ho smesso di farmi domande. Il “vecchietto con la bicicletta” era una presenza costante: via Leucatia la strada dell’incontro quasi giornaliero. Almeno finché le mie abitudini non sono cambiate.

Ho saputo tutto di lui soltanto in seguito. Il “vecchietto con la bicicletta” non era un folle, si chiamava Orazio Di Grazia. In questi giorni l’ho ricordato perché un amico ha postato il documentario di Alessandro Marinaro a lui dedicato, “La bici sotto il vulcano”, nel gruppo di Facebook sul cinema “Treni della notte” in cui sono iscritta. Poi, sempre su Facebook, mi sono imbattuta in un altro pezzo che lo ricordava.

Il “vecchietto con la bicicletta” è morto il 4 novembre di otto anni fa lasciando orfana la sua bicicletta. Nelle cassette di legno c’era il frutto del raccolto della campagna di Nicolosi che coltivava con amore. Quella del “vecchietto con la bicicletta” è anche una storia d’amore, quello di Orazio per la sua Graziella che non poté sposare perché la trovo maritata al ritorno dalla guerra. Se volete saperne di più cliccate qui, ci troverete un pezzo di Newsicilia.it pubblicato per ricordarlo in occasione dell’anniversario della sua morte. Ogni anno, in sua memoria nei primi giorni di novembre, una camminata-pedalata in bici parte da Catania arrivando fino alla sua casa a Nicolosi. Quella del 2016 è partita stamattina.

Se volete questo è il documentario.

 

Il “vecchietto con la bicicletta” che viveva sotto il vulcano ultima modifica: 2016-11-06T13:13:52+01:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 06-11-2016  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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