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Il gusto del gelo al gelsomino di Ferragosto

Il fiore del gelsomino (Foto Flickr, Credit Matricola394762)

Ho scoperto di essere una curiosa del gusto assaggiando un gelo al gelsomino. Avevo 15 anni. L’esplorazione del senso del gusto non appassiona tutti. Per assaggiare senza remore cucine di altri Paesi, piatti con ingredienti sconosciuti o abbinamenti inconsueti serve curiosità e disposizione d’animo. La mia l’ho scoperta nell’estate del 1982, la stessa in cui l’Italia si ubriacava del Mundial di Spagna e dei gol di Paolo Rossi.

Nella mia famiglia non c’era l’abitudine ad andar per ristoranti, la pizza era un lusso, mamma non ha mai amato i libri di ricette (ma la sua pasta alla Norma è ancora insuperabile) e il Dolce Forno che agognavo da bambina non arrivò mai. 

La notte di Ferragosto dell’estate 1982 tutto cambiò. Noi ragazzini organizzammo una festa : ognuno avrebbe portato un dolce. Fino a quel momento non ero mai andata oltre i bignè e i diplomatici della domenica, le ciambelle casalinghe e il salame di cioccolato fatto rigorosamente con le gallette Oro Saiwa. Non avevo mai assaggiato un babà. 

Su quella tavola, in mezzo alle solite torte casalinghe fatte con cacao e mele, biscotti e, ovviamente, l’immancabile salame di cioccolato, c’era una specie di budino bianco al gusto di gelsomino. Avrei imparato solo in seguito che la corretta definizione per quel tipo di preparazione siciliana è “gelo”. Era stato preparato da una signora di Caltagirone, mamma di uno dei ragazzi del nostro gruppo. In pochi ci si avvicinarono. Il gelo al gelsomino non era certo una preparazione consueta e la curiosità fu ben poca. Per me, invece, fu una scoperta strepitosa e il mio primo incontro con la mia educazione al gusto.

Un sapore che non ho mai dimenticato nell’estate del mio primo incontro con la vita “quasi” da adulta.

Mariella Caruso

Il gusto del gelo al gelsomino di Ferragosto ultima modifica: 2018-08-16T21:32:32+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 16-08-2018  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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