Amo lo sport. Tutto, indistintamente. Ad ogni livello. Perché qualunque atleta, sia egli un primatista del mondo, un bambino o un senior ci mette lo stesso impegno, la stessa voglia di far bene indipendentemente dalla classifica.
Non amo però lo sport quando diventa dispregio della vita umana all’insegna del “The show must go on”. Ieri a Misano il giapponese Shoya Tomizawa è caduto dalla moto durante la gara di Moto2, è stato investito da altri due motociclisti in gara ed è morto poco dopo nell’ospedale di Riccione. Gara che è andata avanti senza colpo ferire con tutti i suoi riti senza bandiera rossa.
E’ vero che tra motociclisti e piloti c’è un certo fatalismo ma la morte ha bisogno di rispetto. Sempre.
Non ho capito questa frase…
“Gara che è andata avanti senza colpo ferire con tutti i suoi riti senza bandiera rossa.”
Senza l’esposizione della bandiera rossa, senza essere fermata
Si, ma “senza colpo ferire” che vuol dire in italiano?
Senza colpo ferire, senza combattere; fig. senza trovare impedimenti nel raggiungere uno scopo prefissato
Orribile… Sia quel che è successo, sia l’espressione che hai usato…
Purtoppo sono tra uno di quelle persone che ha avuto la sfortuna di vedere l’incidente e tutto ciò che e’ successo in diretta in quanto spettatore all’ autodromo di misano proprio nel punto della tragedia.
E’ stata una vergogna per lo sport !
La gravita del’ incidente e’ stata subito palese a tutti… Il povero shoya e’ stato rimosso dalla pista come un pezzo di carne da macello… Provate a vedere qualche video su youtube…
L’ ambulanza e’ attivata a prenderlo al punto medicale a bordo pista almeno ventiminuti dopo l’accaduto!!
E’ ripartita prendendosi tutti i suoi tempi, con calma!!
Mi stupisce di non trovare in Internet nemmeno un video amatoriale di questa assurda situazione…
La gara andava ferma perché il motociclismo può essere pericoloso quanto vuoi ma la morte di un ragazzo in pista non e’ un evento insignificante come e’ stato invece gestito!!