A Torino per l’Eurovision, oltre che ascoltare canzoni e immergermi nel colorato mondo sonoro di un’Europa meno kitsch di quanto immaginassi, mi ero data una missione: provare la cucina piemontese del Ristorante Consorzio firmata da Valentina Chiaramonte.
Il Ristorante Consorzio
Valentina Chiaramonte è la chef che da fine 2019 firma la carta di cucina piemontese del Ristorante Consorzio, trattoria (o bistronomia, crasi tra bistrot e gastronomia) che attinge a piene mani a materie prime che fanno la differenza, a presìdi Slow Food e che valorizza il quinto quarto. In questo locale Valentina Chiaramonte è arrivata dopo aver lasciato la cucina catanese di Fud Off, lo spin-off ormai chiuso del fortunato Fud, la Bottega Sicula di Andrea Graziano.

Chi è Valentina Chiaramonte
Palermitana, una laurea in Storia dell’arte, del teatro e del cinema, da sempre appassionata di cucina, si definisce una cuoca “istintiva”. Istinto che ha seguito quando, a un certo punto della sua vita, ha deciso che cucinare in casa per gli amici non le bastava più e ha messo nel suo bagaglio altre conoscenze apprese all’Ifse di Torino. Una città dove è tornata, chiamata da dopo qualche esperienza in alcune cucine in Sicilia, l’intermezzo gourmet-artistico delle cene nel suo home restaurant Chez Munita (che rimane il suo nickname sui social ed è da leggere alla sicula) e la “presa in carico” della cucina di Fud Off dove ha lasciato il segno.

I piatti estemporanei del Consorzio
La sua impronta, adesso, la sta lasciando al Ristorante Consorzio contaminando i piatti della tradizione piemontese che, insieme alla ricerca di materie prime, rimangono i capisaldi del locale. A me è bastato dare un morso alla Brioscina siciliana farcita con un vitello tonnato da urlo – uno dei piatti estemporanei che, giorno per giorno, arricchiscono la carta del Consorzio (che, grazie a Valentina, ha messo in fila il secondo cappello della Guida Espresso) – per riconciliarmi con l’Eurovision, la sua parsimonia in fatto di incontri stampa e la sua tecnicità burocratica.

Il menu del Ristorante Consorzio
Alla brioscina e all’assaggio di un (ottimo) Raviolo con polline, mandarino di Ciaculli e nocciole, ho aggiunto il menu degustazione, al prezzo più che onesto di 39 euro, con Carne cruda battuta al coltello; Uovo croccante su bietole, fonduta e pancetta; un Agnolotto gobbo; Guancia brasata con salsa di zucchine e una Panna cotta che, onestamente, è stata fin qui la migliore della mia vita (e di dolci ne assaggio davvero tanti!). Anche il caffè è stato di livello, cosa non scontata considerando che dolce e caffè sovente sono la nota stonata anche quando tutto il resto è di livello.
Missione compiuta
L’abbraccio con Valentina e il saluto veloce a Davide Longoni, panificatore dal quale vorrei imparare (ma questa è un’altra storia), seduto in un altro tavolo del ristorante, hanno completato la mia missione. Più che compiuta, direi!