Volevo fare il giornalista, o meglio la giornalista. Giusto per precisare l’identità di genere. Cosuccia piuttosto delicata in questo particolare momento. Volevo fare la giornalista, dicevo, e “la feci”. Ma non “la nacqui”. Onde per cui il percorso è stato piuttosto complicato. Sorvolando su iscrizioni all’ordine e tesserini da pubblicista, esami di stato e tesserino da professionista… eccomi qua. A sguazzare nella crisi come le altre 21 persone che mi stanno accanto in quest’aula. A far che? Ad imparare a creare un blog per diventare un giornalista 2.0. Ci riuscirò? Chissà. Se qualcuno mi leggerà vuol dire che ho fatto un passo avanti. Giusto quella della formichina del giochino di quando ero bambina, che – of course – non mi ricordo come si chiama. Ma era tanto carino se avevi un corridoio infinito o un cortile a disposizione. Tutta roba da archivio storico per i ‘bambini digitali’ di oggi. Ops, mi son distratta un attimo. E il tempo dell’esercitazione è finito.
Volevo fare il giornalista
Volevo fare il giornalista
ultima modifica: 2009-12-11T09:34:00+01:00
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