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Il bambino Filippo vince a Busto Arsizio

Dallo striscione delle polemiche cortesine nel derby di ritorno dell’A1 femminile, «Potete vincere? Altrimenti in ditta mi prendono in giro! Grazie Flavio», parodia di quello issato dall’ormai celeberrimo bambino Filippo a San Siro: «Potete vincere? Altrimenti a scuola mi prendono in giro! Grazie Filippo», all’estensore dello striscione in versione originale. Ma, stavolta, senza alcun intento ironico e solo per un caso fortuito… anche se originato proprio dallo striscione (incolpevolmente) incriminato.

Fra i 5.210 spettatori che hanno reso indimenticabile gara1 della finale scudetto femminile tra Yamamay Busto Arsizio e MC Carnaghi Villa Cortese, infatti, non è passato inosservato il bambino Filippo in carne ed ossa. Accompagnato dal papà, in maglietta nerazzurra d’ordinanza con il suo nome sopra regalatagli dall’Inter dopo la performance di San Siro, Filippo ha assistito alla prima partita di pallavolo della sua vita.

«Filippo ha letto che anche tra i tifosi della Yamamay si era diffusa la Filippo mania e mi ha chiesto di voler vedere una partita di pallavolo – ha raccontato il papà mentre Filippo si faceva fotografare -. Così ho mandato una mail alla società chiedendo come potevo compare i biglietti e me ne hanno dati due in omaggio». Così Filippo, che alla maglietta nerazzurra ha accoppiato una sciarpa biancorossa delle farfalle, ha conosciuto un altro sport divertendosi anche con la farfalla Yami (Foto Daniela Tarantini).

E, stavolta, è stato fortunato. Perché, finalmente, la ‘sua’ squadra ha vinto! Naturalmente non è stata l’Inter, fermata 2-2 dal Cagliari a Trieste, ma proprio la Yamamay Busto Arsizio che, alla prima pallavolistica di Filippo, ha vinto gara-1 della finale scudetto di pallavolo femminile battendo 3-1 la MC Carnaghi Villa Cortese.
Il bambino Filippo vince a Busto Arsizio ultima modifica: 2012-04-08T16:53:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 08-04-2012  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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