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Fa’ la cosa giusta ne ‘vale la pena’


Vale la pena. Basta prendere a prestito l’etichetta del dolcetto imbottigliato dai detenuti della casa circondariale di Alba, che è stato esposto insieme a tutti gli altri prodotti d’Italia made in carcere nello spazio ‘Recuperiamoci’, per riassumere con le stesse tre parole l’edizione 2011 di ‘Fa’ la cosa giusta’, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si è svolta a Milano.

Settecentocinquanta espositori per dodici aree tematiche con la sezione speciale ‘Mangia come parli’ a fare da superstar con duecento produttori di agricoltura biologica o biodinamica, a filiera corta o a km zero fino all’eco-cucina, pratica che insegna a cucinare gli scarti: dalle bucce di frutta e verdura alle parti verdi e legnose dei vegetali a a sfruttare il vapore della lavastoviglie per cuocere gli alimenti in contenitori sottovuoto.

In un mondo dedito al consumismo la voglia di virare verso un’economia che rispetti il pianeta e più a misura d’uomo è contagiante. A testimoniarlo le 70.000 presenze raccolte in tre giorni dalla manifestazione che mira a espandersi e le idee sfiziose e innovative che uniscono il desiderio di adottare per quanto possibile un altro stile di vita e la voglia di uscire dal precariato attraverso una diversa imprenditorialità.

Ve ne racconto qualcuna….

Una e-bottega in movimento a Milano per il biologico siciliano

Gli eco-gioielli di Valeria dalla spazzatura di Ballarò

Fa’ la cosa giusta ne ‘vale la pena’ ultima modifica: 2011-03-31T21:35:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 31-03-2011  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista, ufficio stampa per Pradivio Pr, mamma e nonna. Vado in giro e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro, di ciò che mi interessa e della mia Sicilia

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