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Addio a Granado, le sue parole hanno ispirato Berruto per ‘Independiente Sporting’

Sabato scorso è morto a Cuba Alberto Granado. Aveva 88 anni. Fu lui ad accompagnare Ché Guevara nel suo viaggio attraverso l’America Latina raccontato nel film ‘I diari della motocicletta‘. Granado e il Ché sono anche i protagonisti di ‘Indipendiente Sporting‘, libro scritto da Mauro Berruto, oggi tecnico della Nazionale italiana di pallavolo. Il libro (da leggere) narra della squadra di calcio di Leticia, un piccolo villaggio sudamericano dove Guevara e Granado si fermarono un paio di settimane nel giugno 1952, di un allenatore destinato a diventare famoso, di sogni e di ideali.

Ad ispirare Mauro Berruto fu proprio Alberto Granado. “L‘ho conosciuto a Milano, nel 2006. Abbiamo parlato piu’ di un’ora e grazie alle sue parole e’ nato il mio libro “Independiente Sporting” – ha scritto Mauro sulla sua pagina Fb commentando la notizia della morte di Granado -. Mi parlò di se stesso, di Ernesto, di calcio. Mi disse che lui era molto più forte di Ernesto a giocare a pallone. Soprattutto mi disse: “Se vuoi misurare il grado di civiltà di una nazione devi guardare tre cose: le scuole, gli ospedali e lo sport”. Adios, Pedernerita“.

Granado raccontò a Berruto, granata nel cuore, anche altro. “Mi disse – ricorda – che sia lui sia Ernesto conoscevano il Grande Torino e si ispiravano al modulo di gioco del Grande Torino“. Per questo l’allenatore improvvisato della squadra di Leticia, che altri non era che lo stesso Ché, “per far capire il calcio a una sporca dozzina dalle mille origini, Ernesto utilizza il modulo del Grande Torino, quella squadra d’imbattibili la cui fama aveva fatto il giro del mondo, quella squadra battuta solo dal fato nel pomeriggio tempestoso del 4 maggio 1949”.

Addio a Granado, le sue parole hanno ispirato Berruto per ‘Independiente Sporting’ ultima modifica: 2011-03-07T21:48:00+01:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 07-03-2011  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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