Sport

La lezione del Volei Futuro dopo l’outing di Michael


L’outing nello sport è ancora un tabù. Gli atleti gay, uomini e donne, ci sono. In tutti gli sport. Ma non escono allo scoperto. Troppo difficile. Specialmente nello sport al maschile, calcio in testa, che pretende di mantenere quell’aurea di machismo che mal si coniuga con l’idea scriteriata che gay significhi essere femminili. E nemmeno si può dire che il mondo stia cambiando. Senza arrivare al caso limite di Justin Fashanu, primo calciatore gay dichiarato suicidatosi nel 1998, gli outing si contano sulla punta delle dita: il cestista inglese John Amaechi, il tuffatore australiano Matthew Mitcham, il rugbista gallese Gareth Thomas, il campione di cricket inglese Steven Davies, il calciatore inglese, figlio d’arte, di stanza in Svezia Anton Hysen.

La paura non è solo quella di essere insultati dagli avversari, discriminati dagli sponsor, ma anche quella di essere abbandonati dai propri tifosi. Tutto il contrario di quello che è accaduto al centrale del Volei Futuro, Michael, squadra in lotta per il titolo brasiliano di pallavolo. L’outing di Michael è appena di qualche giorno fa. Beccato in gara-1 della semifinale scudetto brasiliana dal pubblico del Sada Cruzeiros al grido di bicha (evito la traduzione piuttosto becera) ogni volta che toccava il pallone, il compagno di squadra di Leandro Vissotto e Ricardo, ai giornalisti che a fine gara gli chiedevano come si sentisse, avrebbe risposto: “Sì, sono omosessuale. E mi sono sentito offeso sul piano personale: non voglio che una cosa del genere capiti a nessun altro“.

Oltre le scuse pubbliche, accettate dal giocatore, degli amministratori dello stato del Minas Gerais, è stata esemplare la risposta del Volei Futuro e della tifoseria che, in occasione di gara-2 (per la cronaca è stata vinta con la serie che va sull’1-1), ha colorato di rosa il proprio impianto. rosa erano le magliette di riscaldamento, rosa erano i tap-tap (i banger gonfiabili per fare rumore) con su scritto il nome Michael, rosa i mini palloni distribuiti al pubblico. Arcobaleno, a ricordare il simbolo della comunità GBLT, la maglia del libero Mario junior . Eloquenti gli striscioni: “Volei è paixao e emocao. Principalmente Educacao” e il principale che ricopriva tutta la tribuna “Volei Futuro contra o preconceito“.

Tutta da vedere la gallery fotografica dedicata alla protesta colorata e pacifica dalla quale sarebbe bene imparare qualcosa.

La lezione del Volei Futuro dopo l’outing di Michael ultima modifica: 2011-04-10T14:28:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 10-04-2011  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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