Musica e spettacolo

Verso Sanremo – Noemi: «Più che vincere mi interessa una vetrina per Made in London»



Più o meno un anno fa, mentre si preparava a sedere su una delle quattro poltrone rosse riservate ai coach di The Voice (dove sta per riaccomodarsi), Veronica Scopelliti, meglio conosciuta come Noemi, raccontava già delle meraviglie di Londra, la città dove si era da poco trasferita, e dove, spiegava, «era facile fare e parlare di musica»

Oggi la rossa cantautrice, la cui carriera artistica è cominciata con la partecipazione alla seconda edizione di X Factor, traduce tutto quellentusiasmo nel suo terzo album che, non per caso, sintitola Made in London e nel quale è ritratta in copertina da simil-regina con tanto di corona e gioielli sullo sfondo del più classico stamp britannico. 

Un Made in London, di nome e di fatto, per Noemi visto che l’album è stato realizzato interamente nella capitale del Regno Unito insieme con produttori e autori di primordine come Charlie Rapino che è stato una sorta di trait-dunion tra Noemi e il fervido panorama musicale inglese. Nella sua nuova casa di Londra («Comprata perché mi piace avere un punto fisso ha spiegato – non per evadere le tasse»), Noemi ha scritto otto degli undici pezzi del nuovo album, quelli che firma in prima persona. Da Acciaio«la mia preferita, il manifesto perfetto di Made in London», a Alba«composta di notte nella mia stanzetta da sola col mio pianoforte, nel momento in cui tutto questo scrivere mi faceva più paura. Lho messa in chiusura perché vorrei rappresentasse lalba di qualcosa di nuovo», passando per Per cosa vivere«scritta sul divano in cui Amy Winehouse ha composto alcuni dei pezzi più famosi»

Anche Bagnati dal sole e Un uomo è un albero, con le quali partecipa al 64° Festival di Sanremo, sono state scritte a Londra. 

«Made in London  ha ammesso – è lalbum del cambiamento, la risposta al mio desiderio di fare un disco che suonasse internazionale senza perdere l’identità di artista italiana. Ho voluto essere meno banale e più coraggiosa. Non ho scritto pezzi damore, ho raccontato me stessa e mi sono occupata di tutto, anche delle scelte in fatto di produzione e arrangiamento. Non ho voluto togliermi alcun peso, anche se sarebbe stato più facile farlo e poi scaricare gli eventuali errori sulle spalle degli altri», ha continuato mostrando una maturità presente anche nel sound del disco. 


Sound ottenuto facendo un massiccio uso dellelettronica, molto lontano da quello dalla Noemi dei primi due dischi, eccezion fatta per i due più cantautorali Se tu fossi qui firmato da Diego Mancino e Tutto l’oro del mondo da Daniele Magro. 


«Nei brani di Made in London ho messo tutto il mio amore per il ritmo. I suoni, spesso, prendono il sopravvento sui testi, più leggeri del solito, ma mai banali. Per me questa è stata una grande iniezione di fiducia perché non ero sicura che RossoNoemi mi rappresentasse al 100%»


Al contrario, stavolta, è sicura che tutto lalbum la rappresenti al meglio, compreso Passenger, unico brano con testo in inglese scritto da Jamie Hartman (già collaboratore di James Blunt), e i due pezzi scelti per lAriston. 

«Non so quali dei due mi piacerebbe andasse avanti  ha affermato -. Entrambi sono consoni al mio progetto: non faccio figli e figliastri, sono due brani in cui credo, anche se molto diversi luno dallaltro. Bagnati dal sole è il primo presentato, quello che mi ha fatto entrare. Alla vittoria non ci penso. Certo sarebbe bello, un grandissimo onore, ma la mia finalità non è vincere, ma dare il giusto rilievo al mio lavoro. Del resto quelle presentate non sono due tipiche canzoni scritte per Sanremo, ma mi fa piacere fare parte del cast di questo Festival che non ha cercato il genere sanremese ma si è aperto alla musica della realtà, perché nessuno può dimenticare che siamo nel 2014»


Così lattenzione di Noemi, piuttosto che al podio dellAriston è puntata sul prossimo futuro con il tour promozionale del disco, del quale sarà anche direttrice artistica, al via dal teatro degli Arcimboldi di Milano il 17 aprile che si concluderà allAuditorium Conciliazione di Roma il 23 maggio. Nellorizzonte, però, c’è anche la seconda edizione di The Voice, con J Ax, al quale Noemi lancia la proposta di rappare la sanremese Bagnati dal sole che prenderà il posto di Riccardo Cocciante

«Sono felice di tornare a The Voice perché è bello poter dare unoccasione a chi partecipa. Cos’è mancato ai partecipanti alla prima edizione, già dimenticati? Non lo so  ha ammesso -. Il carisma non si può certo tagliare come un abito su misura: Veronica De Simone è comunque stata selezionata tra le Nuove proposte di Sanremo. Io, all’inizio, sono stata segata a SanremoLab. Penso che ogni esperienza debba essere considerata come un passaggio».


Invece sullaccusa di buonismo rivoltale, è perentoria. 

«Maltrattare va molto di moda. Non mi piace infierire sugli errori e sulle mancanze degli altri. Questo non significa essere buonista, ma educata e rispettosa».

@mariellacaruso
@volevofare

(Pubblicato su La Sicilia del 6 febbraio) 

Verso Sanremo – Noemi: «Più che vincere mi interessa una vetrina per Made in London» ultima modifica: 2014-02-15T20:34:00+01:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 15-02-2014  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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