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«Io non ci sto», la ribellione delle ‘donne vere’ contro la Pupa e il Secchione

Sabato mattina ero in latteria, nello schermo passavano alcune immagini della Pupa e il Secchione. Lo chiamano reality… ma, fino a quel momento, ero convinta si trattasse di una ‘pseudo-realtà’ ad uso e consumo di quella cospicua parte di pubblico televisivo al quale si rivolgono i pubblicitari che si affidano solo a tette e culi per diffondere la propria comunicazione: illuminante in materia lo spot Saratoga sul quale ha disquisito a suo modo ieri sera a ‘Che tempo che fa’ Luciana Littizzetto.

Invece, sabato mattina, ho capito che forse mi sono sbagliata. Come? Sentendo parlare con cognizione di causa (sigh!) tre distinte signore tra i cinquanta e i sessanta delle immagini al limite della pornografia (come quelle che vengono propinate in spot e quant’altro tra lavaggi di auto e via dicendo) delle pupe e degli pseduo-secchioni.

Naturalmente continuo a non comprendere come alcune donne possano prestarsi a tale svilimento di se stesse nella mente e nel corpo e vi invito ad aderire alla campagna ‘Io non ci sto’ lanciata da ‘Un altro genere di comunicazione‘, un blog nato per contrastare la comunicazione sessista, che ha promosso una mobilitazione in Rete per dire NO al programma tv e al degrado televisivo imperante attraverso una mail bombing alla redazione della Pupa e il Secchione fino a domani 25 maggio 2010.

Alla mobilitazione ha aderito anche Lorella Zanardo, autrice con Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù del documentario ‘Il corpo delle donne’ sull’uso del corpo della donna in tv che è recentemente diventato un libro. Chi siamo? Cosa vogliamo? Come mai tutte le donne d’Italia non scendono in piazza per come veniamo rappresentate? E’ questa la domanda di fondo alla quale dovremmo dare una risposta.

«Io non ci sto», la ribellione delle ‘donne vere’ contro la Pupa e il Secchione ultima modifica: 2010-05-23T23:22:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 23-05-2010  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

4 commenti

  • Concordo! Ho visto qualche settimana fa un pezzo della Pupa e il secchione in cui un esperto sentenziava che una delle tante biondone non mentiva sbagliando le risposte di un quiz…la barale ha esclamato “allora è ignorante davvero!”…lui “confermo”…e la biondona ballonzolava contenta e soddisfatta per lo studio…vuoto pneumatico nel suo cervello…

  • Replico solo ad una delle ultime domande

    “Come mai tutte le donne d’Italia non scendono in piazza per come veniamo rappresentate?”

    Perché molte di quelle donne sono le prime a pensare che nella TV c’è carriera, successo, soldi e fama. Ma soprattutto molte donne (ma il problema e il dito puntato non è per le donne in quanto tali perché son così anche molti uomini) pensano che chi ci propina queste cose è un esempio da seguire… Non da andire e additare come moralmente scorretto

  • eppure sono tante quelle e quelli che vedono questo tipo di programmi e certe volte ho l’impressione che più se ne parla male più vengono visti

  • Ma andassero al diavolo loro e la pupa e il secchione…sconcertante… =_= E poi giudicano le persone come sono vestite. Ehhh si, se vesti con dei vestiti comprati da E-buy, molto belli e punk-visual K, allora ti dicono di tutto di più, che sei diversa, sei uno schifo, se invece ti vesti come loro, vieni osannata da tutte quelle stupide che vanno in giro con vestiti firmati, la TV ha fatto DEGENERARE il genere umano. Felice di essere una di quelle persone che non guarda in faccia a nessuno per come si veste, ma che rompe le scatole se solo provano a criticarla u_u

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