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Il Volley Segrate 1978 e il sapore (uguale) della vittoria

Non entravo in un palazzetto dello sport per una partita di Serie B da non so quanti anni. L’ultima volta era stato a Catania, al PalaSpedini. Qualche ora fa l’ho rifatto a 1.400 chilometri di distanza, al Palazzetto di via XXV aprile di Segrate, provincia di Milano dove la squadra di casa, il Volley Segrate 1978, dopo la vittoria 3-0 nella gara d’andata, giocava il ritorno della finale dei playoff promozione di B1 maschile contro il Sir Safety Bastia Umbra.

Ho visto un palazzetto gremito da gente che faceva un tifo indiavolato. Ho visto una partita piena di agonismo e l’esplosione di gioia in campo per la promozione in A2 del Volley Segrate 1978: allena Mario Motta che è stato secondo di Giampaolo Montali in Nazionale, ci giocano Daniele Egeste (che da ragazzino, alla prima stagione di A1 ha diviso gli allenamenti con Jeff Stork e Robert Ctvrtlik, Andrea Zorzi, Andrea Lucchetta, Stefano Recine, Franco Bertoli e Claudio Galli) e tutti gli altri che trovate in questo link.

Naturalmente a fronte della gioia di Segrate c’è stata anche la delusione degli umbri alla seconda finale playoff persa in due anni, una stagione fa a festeggiare invece di Segrate c’era Ravenna. Ma il gruppetto di tifosi arrivato al seguito ha applaudito comunque la propria squadra… così come tutti hanno applaudito Sandro Fabbiani, l’opposto segratese uscito per un infortunio alla caviglia sinistra sul 5-2 del secondo set e ben sostituito dal giovane (e promettente) Carlo Castellani. Ho visto quasi tutti i giocatori regalare maglie e pantaloncini e restare in mutande (ormai è di moda) mentre i festeggiamenti continuavano. Ho visto gente gioire per lo sport e assaporare la vittoria, uguale dall’A1 alla Prima Divisione, dal campetto dell’oratorio a quello sulla spiaggia.

Il Volley Segrate 1978 e il sapore (uguale) della vittoria ultima modifica: 2010-06-10T00:44:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 10-06-2010  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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