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I campioni olimpici statunitensi puntano alla luna… in mezzo c’è l’Italvolley


Non si molla fino a che non è finita”. E’ questo il motto degli statunitensi di Alan Knipe e Gary Sato. Appena prima dell’inizio dell’avventura mondiale della nazionale a stelle e strisce è stato il secondo allenatore Gary Sato, uno che di pallavolo ne sa qualcosa, a rivelarlo. Fratello di Eric, oro olimpico nel 1988 e bronzo nel 1992, e di Liane, bronzo olimpico nel 1992, Gary Sato sogna la finale. “Da noi c’è un detto: ‘Punta alla luna, mal che vada cadrai su una stella’. Ovviamente noi speriamo di cadere sulla luna“, confessava da Gela dove la sua Nazionale stava rifinendo gli ultimi dettagli prima del girone di Reggio Calabria.

All’Italia auguro la miglior fortuna e spero di incontrarla a Roma: questo vorrebbe dire che entrambe le nostre squadre avranno raggiunto ottimi risultati in questo Mondiale“, diceva allora Eric Sato. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti e le strade del sestetto di capitan Priddy si incroceranno tra qualche ora con le speranze azzurre. I padroni di casa ancora imbattuti affrontano la prima partita ‘vera’, di quelle da dentro/fuori, contro i campioni olimpici che nella prima partita del girone che ammetterà la prima alla semifinale hanno già battuto la Francia dopo aver avuto ragione nel cammino della sorprendente e giovane Argentina (3-1 nella poule D) ed essere stata battuta soltanto dalla Repubblica Ceca che ieri è andata molto vicina allo sgambetto ai campioni del mondo brasiliani.

Il segreto degli Usa? Essere sempre sotto pressione. “Abbiamo standard elevati che ci sforziamo di mantenere giorno dopo giorno – spiega l’assistant coach statunitense -. Chi ha avuto la possibilità di assistere ai nostri allenamenti è rimasto colpito dall’intensità e la competizione di questo gruppo di atleti. I nostri allenamenti sono preparati per essere più pesanti di molte delle partite che ci ritroviamo ad affrontare. Ci piace essere sotto pressione, altrimenti non ci troveremo qui ora. Il motto dei giocatori è: ‘Non si molla fino a che non è finita’“.

Quella statunitense è una squadra formata da giocatori esperti come Stanley e Priddy e qualche giovane. “L’esperienza è un punto di forza di questa squadra – conclude Sato -, molti giocatori hanno giocato un ruolo chiave nella medaglia d’oro alle Olimpiadi e alla World League. I nostri giocatori più giovani possono essere allo stesso tempo un rischio ed un vantaggio. Da questi ultimi mi aspetto di vedere ogni singolo migliorare e cogliere l’occasione al momento giusto. Se così non fosse, non sarebbero qui“.

I campioni olimpici statunitensi puntano alla luna… in mezzo c’è l’Italvolley ultima modifica: 2010-10-05T09:39:00+02:00 da Mariella Caruso

Pubblicato il 05-10-2010  

Sull'autore

Mariella Caruso

Giornalista professionista per il settimanale Telesette, mamma e nonna. Vado in giro, incontro gente e qui racconto di me, del cibo che assaggio e cucino, della gente che incontro e della mia Sicilia

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